Passa ai contenuti principali

Recensione del libro Nulla Fallisce di AL



TitoloNulla Fallisce
AutoreAL
Editore: AL
Genere: Biografie, diari e memorie
Formato: Ebook
Prezzo: 0,00€ 
Data pubblicazione: Novembre 2016
Pagine: 272
ASIN: B01MSM5TF6
Link d’acquistohttps://amzn.to/2zs4gkN

TRAMA:

Un viaggio nel tempo intenso, doloroso, straniante, onirico, commovente; un self coaching involontario. Il racconto del protagonista si vive attraverso momenti, istantanee ed episodi che ricostruiscono le tracce del percorso per ammettere e accettare di essere gay prima, e amarsi e innamorarsi poi. Sullo sfondo, ma con un ruolo da coprotagonisti, canzoni, film, telefilm e romanzi contestualizzano il periodo tra 1983 e il 2011. È un romanzo intimo, il percorso di un’anima moderna.

RECENSIONE:

Ciao ragazzi e ragazze, oggi vi parlo del libro “Nulla Fallisce” di AL (soprannome che si è dato l’autore per mantenere l’anonimato), è un libro molto autobiografico con poche parti di fantasia.
La storia di AL inizia quando lui è piccolo e come tanti bambini della sua età soffre di disturbi della fame. La relazione di sua mamma e suo papà non è delle migliori infatti lui è spesso via per “girare documentari” e quando torna le liti sono all’ordine del giorno. Già dalle elementari i suoi veri amici si contano sulla punta delle dita e tutti gli altri lo ricoprono di insulti, sputi e disprezzo. Mano a mano che gli anni passano la situazione degenera sempre di più fino alla svolta. Una mattina prima di entrare a scuola incontra una vecchia amica che, dopo un po’ di parole, gli da un bacio sulle labbra. Grazie a quello acquista inconsapevolmente il rispetto (se così si può dire) dei suoi compagni e le umiliazioni si riducono. Fortunatamente le scuole finiscono per tutti e la vita continua così AL, grazie ad alcune scelte, scopre il vero se stesso sempre oppresso da ciò che gli altri volevano per lui.
A questo punto posso dirvi che il libro mi è piaciuto da matti, grazie ad AL ho scoperto un mondo nuovo, quello che non conoscevo. Purtroppo oggi viviamo in un epoca di discriminazione pura da quella sessuale a quella razziale e questi sono i libri che ci fanno capire realmente come vanno le cose. Sono libri veri, unici, raccontati da persone uniche nel loro genere e non c’è niente di filtrato dai giornali o da chi ci vuole far credere una cosa per un’altra. Mi è stata di grande insegnamento e come dicevo via mail ad AL mi ha dato un po’ fastidio che nessuno lo ha mai difeso… anche perché, nonostante tutto, lui è una persona con dei sentimenti e quindi come tale va rispettato. Mi piacerebbe molto proporre questo libro nelle scuole per far capire ai ragazzi che prendono sotto gamba ciò che dicono e fanno anche se so che il problema è l’insegnamento che sta alla base… quindi i genitori.
Grazie AL per avermi scritto e grazie per avermi fatto entrare nel tuo mondo leggendo la tua storia. Ho apprezzato molto una frase che hai scritto quindi vorrei finire con quella…
“Amare qualcuno significa rispettare se stessi, e il proprio compagno, in egual misura”

AL PARLA DI SE:

1. Come nasce l’idea del romanzo?
Questo romanzo autobiografico volevo iniziarlo a scrivere già nel 2002, come riporta la data del file con la scaletta. Ma gli eventi vissuti erano troppo recenti, e non avendoli ancora elaborati mi sembrava che il mio futuro, e inevitabilmente quello del romanzo, fossero destinati a un fallimento. Perciò mi limitavo saltuariamente ad aprirlo e aggiornarlo con un ricordo o un nuovo evento significativo.
Nel luglio del 2013, quando riaprii il file per aggiungere qualcosa mi accorsi che non potevo; la mia storia era già tutta lì, completa e schematizzata come una lama tagliente. Il mio scorrere le righe era scevro da artefatti sentimenti, mi sentivo imparziale. Ed è stato proprio quel distacco che mi ha portato a scrivere le prime righe.
2. E’ il tuo primo romanzo, quindi tua prima esperienza letteraria: che cosa ricavi da questa esperienza?
Durante il secondo anno di università iniziai a partecipare ad alcuni concorsi letterari di poesia. Abitudine che continuo tuttora a mantenere. Ho sempre privilegiato i concorsi a tema libero, poiché ritengo importante che la scrittura rimanga libera. Nel senso che se ho una poesia che considero meritevole da far leggere ad altri la invio; altrimenti se devo scrivere entro un tempo determinato e con l’imposizione di un argomento specifico mi sembra che venga meno la naturalezza che mi porta a comporla.
La scrittura per me ha sempre avuto, innanzitutto, un ruolo privato; è il mio psicologo personale, sempre a disposizione. 
Dopo oltre un anno e mezzo dalla pubblicazione del libro sono entusiasto per come è stato accolto, dalle recensioni negli store alle mail.
3. Il titolo del romanzo, Nulla fallisce, a cosa si riferisce e perché questa scelta?
Avevo due titoli in mente quando terminai di scriverlo: uno era l’ultima frase del romanzo, “potrei cambiare di nuovo solo per il mare” e il secondo era Nulla fallisce. Per quanto sia legato a quella frase finale, rappresenta più me che il romanzo. Nulla fallisce invece è perfetto. Perché è l’accostamento di due termini dove il significato singolo di ciascuno è negativo; però una volta messi vicini danno vita ad un assioma dall’incredibile positività: qualunque cosa succeda o accada non ha importanza, perché alla fine non è la sconfitta definitiva. Certo, può essere un fallimento iniziale, ma non possiamo mai sapere come le persone che ci circondano, gli avvenimenti o il destino influiscano nella nostra vita. Nulla fallisce rappresenta perfettamente la metafora del libro: mai convincersi che una cosa negativa lo sia sempre e per sempre e che il dolore sia un dono gratuito senza valore. Certo, la serenità si può raggiungere per strade meno ripide, ma se non ne abbiamo altre l’unica cosa da fare e percorrerla senza troppi preconcetti: quello che ci aspetta alla fine lo sapremo solo noi, quando ci arriveremo.
4. Come è avvenuta la fase di scrittura del romanzo, considerando che hai coinvolto il pubblico lettore, potenziale lettore, attraverso domande da cui ti sono giunti degli utili spunti?
Quando tre anni fa mi decisi a trasformare quella scaletta iniziata nel 2002 in un romanzo, la scrittura si rivelò presto un’esigenza alla quale non riuscivo più a mettere un freno. Infatti scrissi ogni giorno per cinque mesi senza avere mai un blocco o un ripensamento. Durante quel periodo interruppi la lettura di romanzi e saggi per evitare che influenzassero il mio modo di scrivere, nei termini e nelle espressioni. Una volta terminato lo lasciai riposare, come il pane, ma per un tempo più lungo: quattro mesi. Dopodiché lo rilessi tre volte, alternando la versione stampata a quella a video. 
Successivamente lessi con attenzione due saggi dedicati al mondo della scrittura e pubblicazione: Il sogno di scrivere di Roberto Cotroneo e Come pubblicare un libro di Andrea Mucciolo. Durante queste letture maturai l’idea dell’esigenza di un gruppo di lettori, che non mi conoscessero, che al termine della lettura mi restituissero un questionario anonimo da me stilato. Grazie al prezioso aiuto di amici e docenti superiori e universitari – che tra l’altro dovevano ancora leggere il romanzo – riuscii a creare un gruppo di lettori differenti per sesso, età, formazione scolastica e orientamento sessuale. 
Ognuno ha riportato pregi e difetti, parti preferite e altre meno, ma nessuno l’ha trovato noioso o mal scritto. Questo gruppo di lettori era formato da ragazzi universitari (uno gay), docenti (uno gay), donne (una lesbica) e uomini (tre gay) per un totale di tredici persone. 
Solamente dopo aver ricevuto tutti i questionari e aver ragionato sui consigli da mettere in pratica lo feci leggere agli amici. Anche il loro giudizio fu molto importante, tuttavia più a livello personale poiché, tranne i refusi segnalati, erano troppo influenzati dall’amicizia che ci lega.
5. Il protagonista affronta una sorta di self coaching, un lungo viaggio nel tempo, attraverso la propria interiorità in cui si rende consapevole della propria identità per imparare, poi, ad accettarsi, amarsi e amare: come avviene questo percorso e come l’hai reso verisimile e credibile attraverso la scrittura?
Pur essendo cosciente che può avere dei limiti credo che la storia sia forte e possa essere d’aiuto ad altri ragazzi, gay e non, per accettare chi è diverso da uno stereotipo impostoci. L’autenticità delle emozioni è garantita dal fatto che provengono da una storia vera, la mia.
6. Avrai dovuto affrontare un’analisi importante e puntuale del personaggio dal momento in cui hai dovuto rappresentarlo in un itinerario complesso all’interno della propria interiorità esistenziale: come è avvenuto questo lavoro?
Essendo un romanzo autobiografico l’autoanalisi che ho compiuto negli anni attraverso la scrittura di poesie e canzoni mi ha molto agevolato per cercare di descrivere le emozioni esattamente come le avevo vissute in quel preciso momento. Il grande vantaggio della mia catalogazione negli anni mi hanno permesso di rientrare in quelle fotografie, un po’ sbiadite nella mia mente, per ridargli il colore di quell’esatto momento. Infatti, il linguaggio durante il romanzo cambia perché il personaggio cresce. Termini, frasi, pensieri, sfoghi dalla terza elementare alla fine delle medie sono presi da due vecchi diari, fonti preziose e più veritiere dei ricordi che avevo prima di rileggerli. Dalle superiori in avanti invece le poesie e le canzoni, come detto all’inizio. Non nascondo che durante la rilettura in alcuni momenti ho sorriso, in altri ho riso e in altri è uscito un pianto liberatorio.
7. Ci sono elementi autobiografici nel romanzo?
Il romanzo è autobiografia. Ma in questo libro spero che ognuno potrà trovare le proprie verità e le relative bugie che hanno permesso di celarle.
8. A chi vuoi rivolgerti attraverso Nulla fallisce?
Credo che il romanzo abbia diverse chiavi di lettura. Per una persona gay nata dal 2000 in poi può essere utile vedere come l’omosessualità era vissuta in Italia da un ragazzo nato solamente vent’anni prima di lui. Quali difficoltà, quali stratagemmi, quali piccoli avvenimenti culturali abbiano cambiato lentamente la situazione. Ci sono poi ragazzi nati e cresciuti in piccoli paesi che credo possano prendere spunto da ciò che viene narrato. Chiaramente ora c’è Internet dove ci si può sentire meno isolati – per fortuna – e cercare un conforto/confronto immediato. Però alcuni fatti sono ancora tabù universali e il libro racconta come il protagonista abbia cercato di superarli a modo suo.
Ci sono poi i ragazzi più o meno coetanei del protagonista. Loro potranno ritrovarsi o meno nelle situazioni di bullismo – almeno ora ha un nome – vissute dal protagonista fino alle superiori e ogni tanto anche oltre. In questo caso, da quanto riferito dai lettori di questa fascia d’età, ognuno ha o rivissuto e analizzato dopo anni gli episodi personali oppure si è stupito di quanto sia stato fortunato nel vivere in un ambiente protetto, culturalmente moderno.
Ma anche gli eterosessuali, di ogni età, hanno ritrovato episodi almeno visti di sfuggita. Nessuno di questi lettori nei questionari anonimi ha ammesso di averne preso parte, ma più o meno tutti avevano visto, sapevano che quel loro compagno gay era preso di mira da un gruppo della classe. Però loro hanno sempre visto di sfuggita, un’istantanea che poi subito sbiadiva poiché non gli interessava direttamente. Invece ora hanno avuto modo di vedere cosa accedeva dietro la porta di un bagno, nel retro del giardino della scuola, nella camera di un hotel durante una gita scolastica. Più di uno ha sottolineato la miopia volontaria e fatto emergere un senso di colpa più o meno accentuato.
Così il romanzo induce il lettore a ripercorrere il proprio percorso partendo dall’infanzia fino all’età adulta; rivedersi in alcuni contesti e situazioni dimenticati obbliga a ricordare, a ritornare nel passato per interrogarsi su quesiti che si credeva di aver chiarito con se stessi e con gli altri.
9. Quali sono i commenti che sono provenuti da parte del pubblico lettore?
Ne cito quattro. Il primo coglie un dettaglio al quale sono molto legato, il secondo centra una parte importate del libro, il terzo mi ha sorpreso perché non era tra i messaggi che pesavo di comunicare e il quarto, beh… è un’efficace sintesi del romanzo!
Il primo: “Il legame con l’acqua emerge anche quando non è direttamente citata, grazie al lessico (pianto, immerso…)”.
Il secondo: “L’isolamento nella prima parte del romanzo porterà poi il protagonista a ricostruirsi, riprendendosi quello che gli è stato negato”. 
Il terzo: “Il romanzo permette di realizzare il desiderio di ripercorrere il proprio passato (in questo tempo dove si corre sempre verso avanti senza mai voltarsi)”. 
Il quarto: “Sincero. Semplice. Trasparente”.
10. Perché occorrerebbe, secondo te, leggere Nulla fallisce?
L’aspetto che il protagonista di questa storia, alla scoperta di sé attraverso la vita, sia gay non voglio ridurlo a un dettaglio, poiché non lo è; però non lo considero un elemento categorizzante per etichettarlo semplicemente come un romanzo gay. Questo perché nelle pagine c’è un racconto che accomuna tutti: la vita. E durante la vita tutti viviamo situazioni positive e negative che ci cambiano, fino ad un punto, solitamente dopo i trent’anni, nel quale si sente di aver bisogno di scoprire qualcosa di più su se stessi per capire lo scopo della propria vita, anche nei confronti di chi condivide il nostro cammino.
11. Stai lavorando ad altri progetti letterari?
Questo romanzo è stato un progetto che tra scrittura, riletture, revisioni, raccolta di opinioni e sponsorizzazione ha richiesto molto tempo. Un tempo che sono fiero di avergli dedicato poiché ci tengo davvero molto. Continuo a scrivere poesie o testi di canzoni quando una sensazione, un’emozione, un’idea mi sembrano più grandi di me e bisognose di uno spazio dove crescere. Alcune resteranno, come sempre, personali altre, invece, proposte in qualche concorso letterario. Da alcuni mesi ho iniziato a scrivere il secondo romanzo.

LE SUE OPERE:

Vuoi acquistare "Nulla Fallisce" e sostenere il Blog?
Acquista da Qui: Nulla Fallisce
Aiuterai a sostenere il Blog che riceverà una piccola percentuale usata per acquistare libri nuovi di cui vi parlerò!




Cosa ne pensate? Vi è piaciuto questo libro? L'avete già letto?
Fatemelo sapere con un commentino.


A presto,

❤ ELENA ❤

I post più popolari del blog

Recensione del libro Harry Potter e la pietra filosofale di J.K Rowling edito Salani

TRAMA: Harry Potter vive con gli zii e il cuginetto sin dalla più tenera età dopo la morte dei suoi genitori. I parenti non lo amano per nulla. Harry sta ormai per compiere undici anni e viene guardato male anche per alcune sue capacità ‘magiche’. Che sono effettive perché Harry è figlio di maghi e comincia a ricevere lettere, regolarmente sequestrate, portate da gufi. Dovrà giungere il gigantesco Hagrid a recapitargliene personalmente una perché possa apprendere di essere stato ammesso a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Gli zii a questo punto non possono far più nulla e Harry raggiunge la Scuola dove apprende che il suo nome è già noto e dove scoprirà di avere naturali doti magiche. Titolo :  Harry Potter e la pietra filosofale Autore :  J.K. Rowling Traduttore:  M. Astrologo Illustratore:   S. Riglietti Editore :  Salani Genere :   Libri per ragazzi fantasy Formato : Cartaceo + eBook Prezzo : 13,60€ o 8,99€ Data pubblicazione : Gennaio 1998

Recensione del libro Cerchi nella notte di Francesco Urbani

🌟🌟🌟🌟/5 Titolo:   Cerchi nella notte Autore:  Francesco Urbani Editore:   Augh! Collana:  Frecce Genere:  Racconti Formato:  Cartaceo Prezzo:  11,05€ Data pubblicazione:  dicembre 2018 Pagine:  128 ISBN-10:   8893432374 ISBN-13:   978-8893432375 Link d’acquisto :   https://amzn.to/2Tg5Emg TRAMA: "Cerchi nella notte" è una serie di racconti in cui i protagonisti rappresentano di volta in volta una problematica interiore tipicamente contemporanea: i tic, le nevrosi, le paure, il desiderio di amare, di vivere e anche di morire vengono narrati nel frastuono della vita quotidiana o nel silenzio della notte per trovare nel buio un modo per illuminare le ombre che attanagliano l'anima. In uno stile colloquiale e incalzante, i personaggi diventano uno specchio in cui riconoscersi, nell'attesa che gli altri riescano finalmente ad abbracciare la nostra stessa intima e sognante immaginazione. RECENSIONE: Buongiorno lettori!!! Per

Recensione del libro La casa di carta. L'enigma del professore edito Magazzini Salani

Trama:  Il Professore, Sergio Marquina, prima di ideare la più grande rapina che il mondo ricordi, passò buona parte della sua infanzia e adolescenza all'ospedale San Juan de Dios di San Sebastián, dove instaurò un'amicizia stretta e sincera con Jero Lamarca, compagno di detenzione in un ambiente tutt'altro che felice. Il giovane Professore - già baciato da una straordinaria intelligenza - si esercitava spesso in rompicapi e indovinelli per stimolare la curiosità e la vitalità di Jero. Allo stesso modo Jero, per distrarlo dal disagio, gli insegnava a comporre difficilissimi origami. Oggi sono passati molti anni dai tempi dell'ospedale, così come del tempo è passato dall'impresa milionaria alla Zecca di Stato spagnola. Jero sta raccogliendo le sue cose prima di abbandonare l'officina motociclistica di cui ha appena dichiarato il fallimento, quando riceve un pacco inatteso. Dentro ci sono un taccuino, una lettera, una scatola di latta chiusa da un lucchetto, la fo